Perché tutti dovrebbero comunicare (sì, anche tu)

Hai mai pensato che non comunicare è comunque comunicare qualcosa?

Già.

Anche se stai zitto.

Anche se non pubblichi nulla.

Anche se ti tieni tutto dentro.

Stai comunque mandando un messaggio.

E allora tanto vale prenderne il controllo, no?

Comunicare non è solo marketing.

Non è solo vendere.

Non è solo mettere un filtro carino su Instagram o scrivere post su LinkedIn sperando che qualcuno ti noti.

Comunicare è molto di più.

È un atto individuale e sociale.

Di conoscenza di sé e di condivisione.

Ma partiamo dall'inizio.

Comunicare è conoscersi.

Ogni volta che condividi un pensiero, una foto, una parola scelta con cura...

Ti stai cercando.

Stai provando a dare un nome alle cose che senti.

E più lo fai, più ti scopri.

Comunicare, in fondo, è un atto d’amore verso la propria identità.

Comunicare ti obbliga a farti delle domande scomode.

Chi sono?

Cosa voglio dire?

Perché dovrebbero ascoltarmi?

La verità? Non lo sai.

All’inizio, non lo sa nessuno.

Si va per tentativi. Si sbaglia. Si cambia.

E poi, quando pensi di aver trovato la tua formula... cambi di nuovo.

Perché cresci.

Perché maturi.

Perché non sei statico.

E va bene così.

Ma comunicare è (anche) una questione sociale.

Significa prima di tutto donare la propria unicità al mondo.

La tua filosofia.

La tua visione.

Il tuo stile.

E questo, fidati, porterà enormi benefici a chi ha le tue stesse vibrazioni.

Queste persone, risuonando con te, inizieranno a conoscersi un po’ meglio.

E non c’è cosa più importante al mondo se non il dare ed essere un esempio per gli altri.

In un mondo sempre più social è però importante ribadire un concetto.

Comunicarsi significa prima di tutto essere autentici.

Non vuol dire costruire un personaggio perchè “funziona”.

Questo porterebbe solo alla tua rovina.

Sii te stesso, senza se e senza ma.

Non c’è altra altra regola standard se non questa.

Ma a comunicare ha anche, e solo in ultima istanza(in quanto conseguenza e non causa di una buona comunicazione), uno scopo lavorativo.

Perché viviamo in un’epoca in cui chi sa raccontarsi... parte già con un vantaggio.

Chi sa raccontarsi, si posiziona.

Chi sa raccontarsi, si fa ascoltare.

Chi sa raccontarsi, viene scelto.

E no, non è solo per imprenditori, freelance o content creator in fissa con l’algoritmo.

Anche se sei un dipendente.

Anche se lavori in un’azienda e pensi che non ti serva.

Comunicare bene può cambiarti la carriera.

Perché?

Perché ti aiuta a diventare riconoscibile.

Ti dà voce.

Ti fa uscire dal gruppo.

Anche se sei un dipendente, sei un essere umano.

Sei unico e, se anche esperto in quello che fai, difficilmente sostituibile.

Non tutti lo fanno, ma potresti trattarti come un libero professionista che ha come unico cliente il suo datore di lavoro.

Ma più ti posizioni come un professionista con visione, personalità e stile, più sarai attrattivo anche per altri.

Più potrai scegliere.

Trattare.

E farti pagare per il valore che porti, non solo per le ore che timbri.

La vera comunicazione però non è solo quella sui social.

È come ti presenti.

Come ti vesti.

Come parli.

Come entri in una stanza.

Lavorare SOLO sui social dunque non serve.

Se stai iniziando è addirittura inutile se non controproducente.

Comunicare bene è un lavoro interiore che richiede tempo, e che per questo motivo può sembrare frustante e inizialmente poco fruttuoso.

Ma poi, quando avrai trovato la tua strada, il mondo inizierà a brillare.

Quando comunichi chi sei, diventi più sicuro.

Più centrato.

Più autorevole.

E chi è autorevole, non ha bisogno di alzare la voce per farsi ascoltare.

Quindi sì: tutti dovrebbero comunicare.

Per posizionarsi.

Per dare valore al mondo.

Per conoscersi.

Perché chi comunica bene non è solo più visibile.

È più vivo.

E allora...

Cosa stai aspettando per raccontarti?

Se vuoi, possiamo percorrere un pezzo di strada insieme.

Non accetto di lavorare con tutti, ma solo con chi penso di poter aiutare davvero.

Puoi candidarti qui e vediamo se emaniamo le stesse vibrazioni.

Se così fosse, sarà fantastico poter lavorare con te.

Un abbraccio,

Marco

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